Epatite cronica. Al Federico II di Napoli un "contact center" per facilitare la comunicazione tra medici e pazienti. Attraverso un numero verde ,che viene fornito ai pazienti dell’ambulatorio.
Il contact center fornisce informazioni logistiche sul centro e sulla patologia e consente un contatto facilitato, in tempo reale, con l’equipe medica
Gli operatori del Contact Center raccolgono le richieste dei pazienti inoltrandole ai professionisti del centro, che ricontattano il paziente.
I pazienti del Policlinico Federico II seguiti presso l’Unità Operativa Semplice di Terapie avanzate e sperimentali delle epatiti croniche, guidato daFilomena Morisco ed afferente alla Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Epatologia, diretta da Nicola Caporaso, hanno oggi la possibilità di accedere ad un contact center dedicato. Attraverso un numero verde, che viene fornito ai pazienti dell’ambulatorio, il contact center fornisce informazioni logistiche sul centro e sulla patologia (modalità di accesso, prenotazioni visite, prenotazioni Fibroscan, richieste di certificati, richiesta di consulto medico) e consente un contatto facilitato, in tempo reale, con l’equipe medica per chiarimenti e problematiche. Gli operatori del Contact Center raccolgono, infatti, le richieste dei pazienti inoltrandole ai professionisti del centro che, in tempo reale, ricontattano il paziente per rispondere alle sue esigenze.
Il servizio, chiamato Close to Care, già presente in Italia per altre branche specialistiche relative a patologie croniche, è stato attivato grazie al finanziamento, senza scopo di lucro, di un’azienda farmaceutica.
“Le malattie epatiche croniche, in particolare l’epatite cronica C, necessitano di un attento monitoraggio clinico, laboratoristico e strumentale specie nel corso della terapia- afferma in una nota Filomena Morisco - alla luce dell’ampio numero di accessi al centro, il contact center rappresenta un valido supporto per migliorare la qualità della nostra assistenza, attraverso un’efficace, continua e diretta comunicazione con il paziente, che si sente più accolto e che con rapidità può trovare risposta ai suoi dubbi”. Morisco evidenza poi come la gestione del paziente con epatite virale cronica, in particolare con epatite cronica C, nell’ultimo decennio abbia subito una profonda evoluzione grazie alla disponibilità di farmaci innovativi. “Gli antivirali ad azione diretta consentono di curare molti pazienti, anche in fase avanzata di malattia, e sono caratterizzati da elevata efficacia e scarsi effetti collaterali. Oggi è possibile curarsi e guarire dall’epatite C, una malattia che può determinare, se non trattata in modo adeguato, un significativo peggioramento della qualità di vita per insorgenza di complicanze, spesso irreversibili”, spiegaMorisco.
L’ambulatorio per le Terapie Avanzate e Sperimentali delle Epatiti dell’Azienda Ospedaliera Federico II accoglie circa 2000 pazienti e rappresenta un punto di riferimento regionale ma anche extra-regionale. Presso il Centro si effettuano circa 50 visite alla settimana suddivise in 3 giornate e due sedute settimanali dedicate all’esecuzione dell’elastometria epatica mediante fibroscan. L’attività ambulatoriale del centro è integrata da esperti in scienze degli alimenti e psicologi.
(Quotidianosanita.it) 18 gennaio 2016